
“E’ una scoperta che ci addolora, specie se pensiamo alle terribili storie delle persone che sono state raccontate solamente dopo tutti questi anni – spiega Mario Marco Canale, presidente nazionale Anddos.”
“Questa scoperta dimostra che Il ricordo del passato va costantemente rinnovato, approfondito e attualizzato. Sapevamo che dopo la fine del nazismo gli omosessuali non furono liberati, poiché la legge che criminalizzava l’omosessualità fu abolita definitivamente solo negli ’80 e ’90. Oggi – prosegue Canale – apprendiamo anche che violenze e torture atroci come la castrazione fisica si sono perpetrate nel cuore dell’Europa fino alla fine degli anni ’60, una scoperta che dimostra come le basi storiche e culturali dell’omofobia preesistano all’orrore nazista e siano state anzi uno dei pilastri della propaganda che ha sostenuto il mito della razza ariana”.
“Per questo motivo – conclude Canale – oggi più che mai si rende necessario estendere la legge istitutiva della Giornata della Memoria a tutte le tipologie di persone sterminate, in modo da affermare con chiarezza che l’odio dei campi di sterminio si è nutrito non solo della propaganda antiebraica, ma anche della più bieca e profonda paura del diverso, quella paura che genera ancora oggi modelli di totalitarismo etico in tutto il mondo e produce ogni giorno morti e sofferenza”.
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